Il lotto oggetto della riqualificazione si colloca tra via delle Tuberose a Sud e via privata R. Montecuccoli a Nord. Il progetto nasce dall’esigenza di realizzare un polo residenziale di 22 appartamenti.
Rileggendo i rapporti volumetrici del contesto e del lotto oggetto dell’intervento, l’orientamento progettuale si inserisce nella rilettura del luogo, optando per una soluzione che vede la ridistribuzione volumetrica del costruito sui fronti attraverso un’attenta lettura del contesto optando per una soluzione di un edificio in altezza di 9 piano, lungo via delle Tuberose, in pieno dialogo con il costruito limitrofo. Per quanto riguarda il fronte lungo via Montecuccoli l’approccio progettuale si pone nella logica di optare per una ricucitura volumetrica, orientata all’allineamento con gli edifici limitrofi creando un fronte di continuità con il costruito esistente. Questo approccio volto alla rilettura dei rapporti tra pieni e vuoti del lotto, è indirizzato alla creazione di una corte interna che entri in diretto rapporto con le limitrofe aree a verde che costituiscono l’isolato. Lo svuotamento, oltre a rileggere i fronti strada in rapporto al costruito urbano, rilegge lo spazio interno attraverso uno spazio a verde che si presenta con una sequenza di giardini interni, inserendosi nella tradizione milanese di cortili interni, aree private e intime caratterizzate dal verde condominiale e privato.
Gli aspetti architettonici e formali del progetto, rileggono la cultura edificatoria della città meneghina, sviluppando un “gruppo di edifici” in armonia tra loro e con il contesto.
La scelta dei materiali è di fondamentale importanza poiché danno “forza espressiva” al progetto e compongono un elemento essenziale nella percezione del luogo e dell’edificio, mantenendo un chiaro rapporto con le tradizioni costruttive della metropoli milanese, senza però negare una rilettura nell’uso e un approccio contemporaneo.
La progettazione degli spazi aperti ha come strategia progettuale la valorizzazione dello spazio di connessione tra gli edifici, inteso come risorsa condivisa tra i condomini, luogo flessibile di incontro che sia in grado di offrire a tutti gli abitanti uno spazio aperto di qualità. Gli edifici custodiscono un nocciolo vitale di grande valore ricreativo, un luogo di transizione tra il privato ed il collettivo, che grazie alla sua vocazione domestica e protetta si configura come una vera e propria corte contemporanea dove le necessità distributive sono l’occasione per creare un tessuto di relazioni e garantire spazi di svago e relax all’aria aperta.